Il 15 gennaio u.s. mi sono recata assieme a mio marito (caregiver d’eccezione) all’Ulss di Mestre-Venezia per essere sottoposta alla prevista e sospirata (richiesta dal maggio 2013) prima visita per accertamento dell’invalidità civile e della certificazione ai sensi della Legge 104/95. Dopo la procedura iniziale molto veloce, ci siamo accomodati all’interno dell’ufficio destinato alla commissione prevista.
Per tutti noi ammalati di Parkinson, penso, sia semplice parlare della solitudine. Invece vorrei fare alcune riflessioni di come ho combattuto il mio Parkinson nei miei momenti di solitudine e di come ho combattuta la solitudine durante la mia malattia. Sono ammalato da 18 anni e debbo dirvi, con tutta onestà, che a parte i casi che mi accingo a narrarvi, di non essermi sentito mai solo. Debbo dire pure che ho accanto a me una compagna eccezionale che mi assiste in maniera continuativa, la mia ‘caregiver’, con la quale c‘è un rapporto di complicità assoluta.
Claudio Barboni, parrucchiere di Borgosesia (Vercelli), ha 47 anni e da 5 ha scoperto di dover convivere con il Parkinson. “Scoprire di essere malati è un duro colpo, ammetterlo al mondo è difficile, io stesso faccio fatica a espormi ma credo sia il momento giusto perché non penso di essere il solo in zona, eppure non ho mai avuto contatti con nessuno in Valsesia con la mia stessa patologia” racconta Claudio.
Imparare a vedere la propria vita attraverso le lenti dell’umorismo e dell’autoironia aiuta a superare numerose difficoltà del vivere quotidiano. Ridere e sorridere di noi stessi è una delle migliori terapie che possiamo avere a costo zero e senza alcun effetto collaterale. È quanto spiega Beverly Ribaudo nel sul libro “Parkinson’s Humor”.
Grazie alla stimolazione cerebrale profonda (DBS), Jim Kennedy, è tornato a condurre una vita quasi normale, riuscendo a tenere i sintomi del Parkinson sotto controllo. Tutto è iniziato con la balbuzie, poi il dolore e la perdita delle capacità motorie. Alla fine, la malattia di Parkinson lo rendeva un uomo prigioniero nel suo stesso corpo.