Le disfunzioni gastrointestinali e urinarie nel Parkinson

Le disfunzioni gastrointestinali e urinarie nel Parkinson

Il Parkinson potrebbe apparire a prima vista come una malattia dai sintomi ben definiti, quali lentezza nel movimento, rigidità dei muscoli, tremore. In realtà è una malattia che comporta numerosi problemi che nulla hanno a che vedere con il movimento, come la costipazione e la disfunzione urinaria.

Tra i sintomi “non motori” si hanno disturbi collegati al funzionamento automatico del sistema nervoso, cioè quella parte del sistema nervoso che controlla in modo automatico le funzioni corporee, quali il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la sudorazione, le funzioni sessuali, le funzioni gastrointestinali e urinarie. Queste ultime due funzioni sono quelle che nella maggior parte dei casi si aggravano nei pazienti affetti da questa malattia.

Una potenziale complicazione del Parkinson è la gastroparesi, cioè la difficoltà a smaltire correttamente il cibo dallo stomaco. Può provocare una sensazione di gonfiore, nausea, causare un senso di sazietà precoce e dolore addominale. L’incapacità a svuotare lo stomaco entro le giuste tempistiche può inoltre indebolire o cancellare l’effetto dei farmaci, specialmente della levodopa, dal momento che la levodopa è assorbita dall’intestino tenue e non può arrivare a destinazione se resta intrappolata nello stomaco.

Il più diffuso e riconosciuto disturbo gastrointestinale dei malati di Parkinson è la disfunzione intestinale, che può essere di due tipi. La più frequente è la costipazione o stitichezza. Questo sintomo è dovuto alla lentezza del transito nell’intestino. Come cura è necessario aumentare la motilità intestinale. Il primo passo è assumere un maggior numero di fibre e di liquidi attraverso una dieta adeguata o attraverso integratori. Se non è sufficiente, il passo successivo potrebbe essere l’assunzione di lassativi previa prescrizione medica. La disfunzione meno conosciuta, invece, è la difficoltà nell’atto della defecazione stessa. Questo problema si manifesta con sforzo eccessivo e svuotamento incompleto. Alcuni studi mostrano come questo sintomo stia diventando più comune anche della costipazione. La difficoltà nella defecazione è dovuta all’incapacità dei muscoli sfinteri a rilassarsi in maniera coordinata. Non esistono dei trattamenti provati sebbene sembra logico assumere dei lassativi. L’assunzione di apomorfina per facilitare il transito intestinale potrebbe essere di aiuto.

La difficoltà a urinare è un altro sintomo comune nel Parkinson. Contrariamente alla disfunzione intestinale, che può precedere lo sviluppo dei sintomi motori nelle persone affette da Parkinson, la disfunzione urinaria in genere non si manifesta con evidenza fino alle fasi finali della malattia. La funzione primaria della vescica è duplice: immagazzinare urina ed espellerla quando se ne sente la necessità. I più comuni sintomi urinari nel Parkinson sono il bisogno a urinare frequentemente e la difficoltà a urinare una volta percepito il bisogno. Questi sintomi indicano una vescica irritabile e iperattiva che segnala al cervello che è piena e ha bisogno di svuotarsi, quando in realtà non lo è. Urinare frequentemente durante il giorno implica che chi soffre di questo problema è costretto ad alzarsi molte volte anche durante la notte. Farmaci che aiutano a bloccare o a ridurre l’iperattività della vescica possono essere utili nel curare questo tipo di disfunzione alla vescica.

I problemi gastrointestinali e urinari sono quindi sintomi frequenti nel Parkinson da non sottovalutare. Essere consapevoli della loro esistenza e saperli riconoscere sono i passi necessari per gestirli in modo adeguato.