Parkinson: in arrivo nuove cure per rallentare la progressione della malattia

Riprendiamo un interessante articolo di Luca Sciortino dal settimanale "Panorama". Riteniamo utile riportare questa intervista del professor Alberto Albanese, perché ci offre una semplice disanima delle nuove prospettive terapeutiche riguardo la cura della malattia di Parkinson

“Entro un anno arriveranno novità importanti per i malati di Parkinson” dice il professor Alberto Albanese, responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia 1 dell’Ospedale Humanitas di Milano “finora i farmaci curavano i sintomi ma nel futuroprossimo bloccheranno l’evolversi della malattia”. In cosa queste novità consistono può essere meglio compreso considerando quali sono le cause di questa malattia. Il morbo di Parkinson è una malattia neuro-degenerativa a evoluzione lenta. “Comincia con sintomi che, all’inizio, non riguardano l’apparato motorio. Per esempio, questi pazienti sperimentano una riduzione dell’olfatto o un disturbo del sonno Rem” spiega Albanese “In generale, chi è affetto da una malattia neuro-degenerativa nella fase Rem del sonno non controlla i movimenti. Spesso è il partner che si accorge di questo in quanto viene disturbato durante la notte”. Ci sono poi altri sintomi come quello cosiddetto delle gambe senza riposo in cui il paziente non riesce ad alleviare il dolore alle gambe se non muovendole.

Le cause della malattia sono legate a un basso livello di dopamina, un mediatore indispensabile per una corretta trasmissione di segnali chimici tra neuroni. Finora i farmaci miravano ad aumentare o supplire la funzione di questa sostanza. “Avevano molti effetti collaterali, come quello di stimolare alcune pulsioni normalmente inespresse. Nel tempo c’è stata un’evoluzione dei farmaci che ha ridotto alcuni effetti collaterali incluso quello dell’ispessimento delle valvole cardiache”.

Le cause all’origine della malattia di Parkinson sono comunque sia genetiche sia ambientali, con molti geni coinvolti in varia misura. “La ricerca sta andando nella direzione di cure personalizzate. Si è capito che esistono ‘molte’ malattie di Parkinson e che le cure devono essere ottimizzate per il singolo paziente”.

I prossimi due anni saranno cruciali per le strategie volte a bloccare la malattia. “Vi saranno novità da tre differenti linee di ricerca. La prima è quella genetica. Cominceranno le sperimentazioni di virus geneticamente modificati sull’uomo capaci di inserire geni che curano i sintomi e forse bloccano l’evolversi della malattia”.

Speranze anche da altre due linee di ricerca “Arriveranno anche anticorpi monoclonali capaci di combattere l’accumulo delle proteine, l’alfa-sinucleina, in particolari inclusioni dei neuroni. Infine, arriveranno farmaci più tradizionali che combatteranno la diminuzione della dopamina in maniera molto più raffinata che in passato”.