“Non siamo nati per soffrire”: Cittadinanzattiva lancia una nuova campagna di informazione

A dieci anni dalla promulgazione della legge 38/2010, che regolamenta l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, sono stati fatti molti passi avanti, ma molto resta ancora da fare per la sua piena attuazione.
Cittadinanzattiva ha lanciato una campagna che si propone di informare e sensibilizzare i cittadini su cosa siano le cure palliative e la terapia del dolore.

L’iniziativa prevede diverse fasi progettuali:
• un questionario rivolto ai cittadini per indagare la effettiva conoscenza dei contenuti  della legge
• un leaflet informativo in formato digitale con le principali informazioni su cure palliative e terapia del dolore

L’obiettivo è quello di far conoscere e comprendere ai cittadini i diritti fondamentali quando si è affetti da una malattia inguaribilie o da dolore cronico, diritti che troppo spesso non vengono rispettati o riconosciuti come testimoniano le parole di Francesca Moccia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva: “Ci siamo battuti lungamente per ottenere questa legge ma dopo 10 anni è ancora necessario che non si abbassi la guardia, non vogliamo che il diritto ad evitare il dolore e le sofferenze non necessarie diventi una battaglia di retroguardia, penalizzando la qualità della vita di chi ha già una patologia, rendendo la condizione più pesante e insopportabile, privando la persona di una prospettiva e di un progetto di vita. A maggior ragione in un contesto di emergenza come questo che stiamo vivendo. Continueremo a monitorare la situazione per rimuovere gli ostacoli che non permettono ai cittadini di poter far valere i diritti riconosciuti da questa legge.

A dieci anni dalla promulgazione della legge sono stati fatti molti passi avanti, ma molto resta ancora da fare per la sua piena attuazione, infatti nonostante il quadro normativo definito dalla legge 38/10 e le successive disposizioni in sede di Conferenza Stato-Regioni, nonché alcune sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, la piena esigibilità del diritto non è ancora assicurata.

Secondo il recente rapporto del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati cronici-Cittadinanzattiva i pazienti denunciano la sottovalutazione del dolore nel 63,6% dei casi, non solo quello fisico, ma anche quello psicologico (59%). Così come la difficoltà di accesso alla cannabis terapeutica (40,9%). Anche in questo caso, sebbene, esista una legge, la n. 172 del 4 dicembre 2017 che stabilisce che la cannabis sia rimborsata a livello del SSN per alcune indicazioni terapeutiche, in mancanza delle delibere regionali, in diverse regioni, che indicano la modalità di accesso (modalità di prescrizione, chi la prescrive, ecc.) di fatto non è accessibile in molte realtà del nostro territorio.

Un altro dato che sorprende è che, nonostante sia trascorsa una decade dall’emanazione della legge, manca ancora l’informazione sul diritto a non soffrire inutilmente (40,9%) e accedere alle terapie risulta piuttosto complicato per il costo dei farmaci sintomatici (40,9%), per lo scarso raccordo fra il medico curante e lo specialista di cure palliative (40,9%) per la non tempestività all’insorgenza del dolore (27,2%). Il dolore non viene gestito neppure durante un ricovero ospedaliero nel 18,1% dei casi.

Scarica il leaflet informativo per saperne di più sulle cure palliative e la terapia del dolore.

Per partecipare al questionario clicca sul link di seguito.

 

Approfondimenti (esterni)

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