Salgono a 25 gli Enti Confederati a Parkinson Italia.

Salgono a 25 gli Enti Confederati a Parkinson Italia.

Aderiscono alla rete Parkinson Italia tre nuovi Enti: A.I.G.P (Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani) Fondazione A.Cirino-Progetto Parkinson Avellino Associazione Malattia di Parkinson e disordini del Movimento di Padova (PADIMO)

Aderiscono alla rete Parkinson Italia:

A.I.G.P (Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani)

Fondazione Antonietta Cirino Onlus – Progetto Parkinson Avellino

Associazione Malattia di Parkinson e disordini del Movimento di Padova (PADIMO).

I tre enti portano in dote:

– 120 nuovi associati;

– la rappresentanza di una realtà purtroppo in crescita: quella dei giovani colpiti da Parkinson  sempre più precocemente;

– l’insediamento in un territorio fragile della sanità e poco rappresentato da associazioni pazienti (Avellino);

– la sfida del coordinamento a livello regionale nel Veneto dove operano – viceversa – numerose organizzazioni.

«85 giorni fa, nel passaggio di consegne con il precedente Direttivo, abbiamo ricevuto un preciso mandato: crescere a tutti i livelli. Crescere nei territori, attraverso lo sviluppo delle organizzazioni associate. Crescere a livello nazionale e regionale, attraverso il rafforzamento della nostra reputazione e della rappresentatività delle persone con Parkinson». Dichiara il neo-Presidente Giangi Milesi che aggiunge: «Mi fa piacere annunciare questo primo risultato della nostra azione a livello territoriale, proprio in questa domenica in cui il nostro Consiglio è al lavoro sulla focalizzazione delle strategie nazionali della rete».

«Non rinunciamo alla nostra identità e tantomeno alle nostre attività che anzi pensiamo di rafforzare con il supporto di Parkinson Italia». Afferma Bice Zumbo, Presidente di A.I.G.P. «Aderiamo alla rete per dare voce e peso a livello nazionale ai giovani e alle problematiche e specificità della malattia a esordio giovanile. Il 10-15% dei 300.000 Parkinsoniani stimati in Italia riceve la diagnosi a un’età inferiore ai 60 anni, circa 6 anni dopo l’esordio dei primi sintomi, ancora scarsamente identificati e con un incremento esponenziale dei casi dovuto all’invecchiamento della popolazione”.

Conclude Milesi: «La Confederazione Parkinson Italia raccoglie oggi 25 enti che rappresentano oltre diecimila persone a livello nazionale. L’obiettivo è moltiplicare questi numeri per rappresentare ogni territorio del Paese e soprattutto le centinaia di migliaia di persone con Parkinson e le loro famiglie».

«La situazione delle persone con Parkinson è assurda: ritardi nella diagnosi, stigma, depressione, abbandono dell’attività lavorativa… che potrebbero essere in molti casi evitate. Le persone con Parkinson meritano una vita di qualità e possono averla a tutto vantaggio della società che, oltre a non perdere centinaia di migliaia di persone attive e integrate, risparmierebbe in termini di spesa sanitaria».

«Ecco perché Parkinson Italia vuole crescere. Far crescere in ogni territorio le associazioni pazienti e dei loro familiari, favorendone il radicamento, la vita associativa e lo sviluppo in termini di quantità e qualità dei servizi offerti ai pazienti; incoraggiando il loro coordinamento a livello regionale. Crescere caldeggiando le strutture sanitarie a dotarsi di centri specializzati per la cura e la diagnosi precoce e di servizi riabilitativi; sensibilizzando le istituzioni alla conoscenza della malattia, delle sue dimensioni, delle conseguenze sociali; promuovendo a livello nazionale la comunicazione sociale per educare i cittadini ad avversare lo stigma».